I produttori cinesi stanno sfruttando strategicamente la pausa commerciale concordata con gli Stati Uniti per anticipare il maggior numero possibile di spedizioni e prepararsi alla prossima “inevitabile” crisi.
A poche ore dall'annuncio di una tregua - seppur temporanea - nella guerra commerciale in corso da parte di Pechino e Washington, già da lunedì, le linee di produzione in tutta la Cina hanno ripreso a funzionare prontamente.
Questa sembra una piccola ma decisiva svolta per gli scambi tra i due Paesi: per 90 giorni verranno sospesi i loro dazi, almeno in parte. Secondo una dichiarazione ufficiale congiunta, in chiusura di un weekend di negoziati che si sono tenuti in Svizzera tra sabato 10 e domenica 11 maggio, la sospensione entrerà in vigore a partire da domani (14 maggio). Dopo la scadenza del termine, si passerà a nuove tassazioni.
Nel frattempo, i proprietari di fabbriche cinesi riferiscono di aver ricevuto rapidamente una raffica di messaggi da acquirenti statunitensi, che chiedono di riprendere la produzione degli ordini che erano stati congelati a causa dei dazi elevatissimi e di accelerare il più possibile le consegne.
I siti sono tornati operativi a pieno regime, dal momento che sono gli stessi clienti a richiedere con urgenza le spedizioni. Di base si sta cercando di far arrivare negli Stati Uniti quante più merci possibile, finché i dazi sono ancora bassi. "Ora sarà una corsa all’acquisto perché tutti vorrebbero esportare ogni cosa entro i prossimi 90 giorni”, sottolineano alcuni commercianti. "Ma cosa succederà ai costi di trasporto?"
Tra questi, qualcuno prende in considerazione l’ipotesi di raddoppiare persino i turni di lavoro negli stabilimenti per cercare di produrre di più e di trasportare la merce prima della fine dei 90 giorni. Altri sostengono più direttamente che 'il rubinetto è stato aperto': poiché tutti faranno ordini nel corso della prossima settimana, si cerca di ordinare oggi in base a ciò che si prevede di poter fare nei prossimi 90 giorni, cercando di risparmiare il più possibile per le prossime festività.
Per ritrarre meglio la sensazione di frenesia e di impellenza che si percepirà nei giorni a venire, non solo a livello commerciale, ecco per voi alcune frasi idiomatiche - chengyu - correlati alla fretta, soprattutto nel contesto dell'essere veloci o rapidi:
风驰电掣 (fēng chí diàn chè) :
Letteralmente significa "corsa del vento, fulmine" e si usa per descrivere qualcosa di estremamente veloce o rapido, come un fulmine o un vento forte.
健步如飞 (jiàn bù rú fēi) :
Si traduce come "camminare come volare" e descrive qualcuno che cammina a grande velocità, come se stesse volando sui propri piedi.
大步流星 (dà bù liú xīng) :
Significa "con passi veloci come una stella", o meglio, come una meteora, visto che descrive qualcuno che cammina a passo sostenuto, di solito utilizzato per enfatizzarne la velocità.
狼吞虎咽 (láng tūn hăn yàn) :
Sebbene non si riferisca direttamente alla fretta, questa espressione idiomatica descrive qualcuno che mangia molto velocemente e voracemente, come un lupo che ingoia e una tigre che divora.
一挥而就 (yī huī ér jiù) :
Si traduce come "finire in un colpo solo" e può descrivere il completamento di qualcosa in modo rapido e con grande abilità.
Ma a che serve tutta questa fretta?
Secondo Reuters, la decisione degli Stati Uniti e della Cina di ridurre reciprocamente i dazi sulle importazioni e di avviare negoziati è stata ampiamente accolta con favore dai mercati.
L’esito, non solo più probabile, ma che si sta autoavverando, è che gli importatori statunitensi di beni prodotti in Cina si precipitino ad acquistare quanti più prodotti possibile nell'ambito della tariffa ridotta del 30% nei prossimi 90 giorni, nel tentativo di rifornirsi.
Tuttavia, la de-escalation farà ben poco per ripristinare il commercio di materie prime energetiche. Sono davvero minime le possibilità che la Cina riprenda ad acquistare petrolio greggio, gas naturale liquefatto (GNL) e carbone dagli Stati Uniti.
Si ricorda infatti che, le importazioni di materie prime energetiche hanno subito un arresto da quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avviato la sua guerra commerciale a livello globale, con un'attenzione particolare verso la Cina, che è stata colpita da tariffe del 145% fino alla sospensione recentemente annunciata.

La settimana della rassegna 🎧
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Art director e copywriter con cinese a Torino
Sales Assistant per China Eastern Airlines
Freelance tour host con cinese a Napoli
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